È ufficiale: addio per sempre allo storico Salone di Ginevra

Conclusione dello storico Salone di Ginevra

Dopo 119 anni di storia, il mitico Salone di Ginevra (GIMS per il suo acronimo Salone Internazionale dell'Automobile di Ginevra), l'evento tradizionalmente più importante della stagione in termini di lancio di nuovi modelli, si chiude per sempre. Lo hanno annunciato gli organizzatori il 31 maggio.

Il suo addio era un segreto di Pulcinella dopo la pandemia e altri aspetti come la crescente presenza di presentazioni digitali hanno colpito duramente. Nel 2023 è stato testato trasferire l'essenza di Ginevra in Qatar e, anche se non è andata male in termini di presenze e visitatori, la nostalgia per il Palexpo ha portato l'organizzazione ad alternare l'esposizione tra Svizzera e Medio Oriente.

Da ora in poi il riferimento si sposta al Qatar

Lo riporta però l'ultima comunicazione ufficiale Non ci saranno più appuntamenti nelle vicinanze del Lago di Ginevra; Tutte quelle che si terranno d'ora in poi - non sappiamo ancora se con lo stesso nome o con un manifesto diverso - si svolgeranno nel Paese che si affaccia sulle acque del Golfo Persico.

La verità è che, durante l'ultimo Motor Show di Ginevra svoltosi sul suolo europeo, il numero di produttori venuti a esporre i propri prodotti era molto piccolo... almeno, rispetto a quanto era popolare prima del 2020. Anche se marchi relativamente giovani come Pininfarina, Microlino, MG e BYD hanno voluto essere presenti per mostrare le loro ultime creazioni ad un nuovo pubblico, per il resto a chi comanda i listini di vendita nel Vecchio Continente la fatica si è risparmiata. Solo il Gruppo Renault ha creato un stare in piedi con modelli sia della Rhombus che della Dacia... e avevano una buona ragione, dato che la nuova Scenic sarebbe stata nominata Auto dell'anno COTY.

Ginevra, un addio che fa male

Alle cause sopra citate se ne aggiungono molte altre che portano al triste addio. Forse i più importanti sono i costi elevati che i marchi devono sostenere quando partecipano come espositori (o meglio, avendo trovato un'alternativa più individualizzata e potenziata attraverso i social network), la grande concorrenza di fiere come quelle di Parigi o Monaco, sostenute da gruppi locali come Stellantis, BMW o Audi; e l'interesse dei Paesi arabi nel portare sul proprio territorio un evento di così vasto prestigio e storia.

Fatto sta che fino a questo punto si scrivono le lettere legate ad un Salone di Ginevra che tanto di buono ha lasciato nel settore delle quattro ruote. È sufficiente citare alcuni esempi, come ad es Fiat 600, Lamborghini Miura, Audi Quattro, Ferrari LaFerrari o Bugatti Chiron, tra tante altre, per rendersi conto che non si trattava di una delle tante fiere in calendario.


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